a cura di Palma Nana soc coop
L’emergere delle tematiche pressanti che riguardano il cambiamento climatico ha reso di grande momento la revisione metodologica del relativo approccio educativo.
Il clamore suscitato dagli ultimi eventi, invero preoccupanti, che riguardano il surriscaldamento globale e i fenomeni ad esso correlati porta con se la forte responsabilità da parte di ciascuno a prendere una posizione, ad agire adesso, senza ulteriori indugi.
La Palma Nana ha sempre lavorato sul tema, anche in tempi non sospetti, costruendo un metodo e un approccio educativo di prevenzione, piuttosto che di riparazione. Da anni infatti lavoriamo su un semplice, quanto fondamentale, concetto: gli stili di vita.

La responsabilità è personale prima che sociale, politica, globale. Il cambiamento parte dalle scelte e le scelte dalla conoscenza, organica, della tematica.
Da anni quindi si approccia ludicamente il tema degli stili di vita in relazione al processo produttivo, ai consumi e allo smaltimento, “giocando” con l’Impronta ecologica, strumento principe per il monitoraggio e la riflessione sui consumi, sulle scelte quotidiane e sull’approccio ecologico alla complessità contemporanea.

Più recentemente il focus si è concentrato sulla conoscenza dell’intero processo, la “vita” degli oggetti, dall’estrazione delle risorse, al trasporto, alla lavorazione, la commercializzazione e lo smaltimento.
Rendere edotte le nuove generazioni delle dinamiche, che spesso nella disciplina dell’educazione ambientale vengono inevitabilmente porzionate, attenzionando ora questo ora quell’aspetto, ci sembra essere l’unica via.

In un contesto di veloci cambiamenti lo scopo pedagogico è quello di rendere ogni cittadino Catalizzatore consapevole del cambiamento, attraverso laboratori e momenti di riflessione olistici.
Il laboratorio del pane si trasforma in un momento di approfondimento sul km zero, sul biologico e sulla filiera corta. La visita naturalistica di un bosco diventa un momento per discutere di endemismi, biodiversità e conservazione. La visita al frantoio diventa lezione di vita sulla sostenibilità, la cultura contadina e la qualità dei prodotti locali.
Il tutto in un’ottica di gioiosa responsabilizzazione:

Utilizzando il metodo maieutico, dove il singolo diventa protagonista del processo di apprendimento, mescolandolo a profusione con il learning by doing dell’approccio ludico manipolativo che caratterizza tutte le nostre attività in natura, si punta forte sul protagonismo, sulla personalizzazione e sulla responsabilità circa le tematiche pressanti del cambiamento climatico, generando una spinta etica, ottimistica e consapevole riguardo al fatto che molto deve essere fatto, ora più che mai. E che molto dipende da ognuno di noi.
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Questo documento è stato prodotto con il contributo finanziario dell’Unione Europea. I contenuti di questo documento sono sotto la responsabilità dei soli beneficiari e non possono essere considerati, in nessuna circostanza, riflettere la posizione dell’Unione Europea